Intervista al Direttore Generale Serratore
𝐂𝐢𝐚𝐨 𝐆𝐢𝐮𝐥𝐢𝐨, 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐭𝐢 𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐫𝐢𝐧𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐟𝐢𝐝𝐮𝐜𝐢𝐚 𝐞𝐝 𝐢𝐥 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐢 𝐡𝐚𝐢 𝐚𝐟𝐟𝐢𝐝𝐚𝐭𝐨, 𝐦𝐚 𝐚𝐝𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐞 𝐝𝐨𝐦𝐚𝐧𝐝𝐞.
𝟏. 𝐐𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐭𝐢 𝐞̀ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐨𝐬𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐝𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐥𝐞?
Durante la prima ondata di Covid, nella primavera 2020, l’attuale presidente Russo che ricopriva il mio ruolo attuale, mi chiamò e mi chiese se fossi interessato a ristrutturare una nuova società con le giovanili al centro del progetto, con la scuola calcio che fosse solida e con numeri altissimi, che il centro sportivo fosse pieno di gente che lo frequentasse, e allora, siccome mi piacciono le sfide, ho accettato senza pensarci troppo.
𝟐. 𝐂𝐡𝐞 𝐭𝐢𝐩𝐨 𝐝𝐢 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐯𝐞 𝐚𝐬𝐬𝐮𝐦𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐭𝐮𝐨 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨?
Domanda complessa….
Ci vuole comprensione e autorevolezza, sono dovuto cambiare anche un po’ come uomo, ho dovuto lavorare sulla mia capacità di avere pazienza, nel contare fino a 20 ( in alcuni casi anche a 40 ) prima di rispondere o prendere decisioni, perché nella gestione di una società di calcio ci sono sempre 10 imprevisti al giorno moltiplicati per 14 annate e ogni imprevisto ti fa ripartire da capo, a volte arrabbiare, spesso scoraggiare, quindi la gestione mentale del mio ruolo è complessa proprio perché tocca ogni sfera, dirigenziale, gestionale, colloquiale, esecutiva.
Però il mio ( nostro ) fucus deve sempre essere l'esperienza positiva dei ragazzi, loro sono i protagonisti, sono genitore anche io, e i genitori consegnano a noi la cosa più cara che hanno, di conseguenza bisogna cercare di sbagliare il meno possibile su tutti i fronti, sempre seguendo la linea tracciata ad inizio stagione.
𝟑. 𝐏𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐫𝐚𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐚𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐚 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐠𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚𝐥𝐞, 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐢 𝐡𝐚i 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐩𝐞𝐫𝐭𝐨 𝐧𝐞𝐥 𝐂𝐒𝐅?
Ho iniziato come tutti a giocare, poi i figli, soprattutto maschi, ti portano inevitabilmente a calpestare i campi in cui da bambino giocavi, e da lì dirigente di annata, organizzatore di tornei, mister, fino a quando Ale Russo non mi ha proposto di fare il direttore generale.
𝟒. 𝐐𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐨𝐯𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐂𝐒𝐅
𝐩𝐞𝐫 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐚𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐞𝐭𝐢𝐭𝐢𝐯𝐚?
Le strutture sono state migliorate notevolmente, i genitori così “passionali” ed “esigenti “ sono sicuramente uno stimolo per migliorare, ma credo che la qualità degli istruttori e dei mister siano sicuramente un volano FONDAMENTALE per poter aumentare la competitività, certo che a dirigere l’orchestra ci devono essere dei responsabili ed una direzione con gli attributi, e noi li abbiamo.
𝟓. 𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐭𝐚 𝐚𝐧𝐝𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐢𝐥 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐉𝐔𝐕𝐄𝐍𝐓𝐔𝐒 𝐀𝐂𝐀𝐃𝐄𝐌𝐘, 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐞̀ 𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐚 𝐥𝐢𝐯𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐢𝐯𝐨?
Diciamo che non abbiamo subito grossi traumi, e questo significa che stavamo lavorando già benissimo, per me sono fondamentali in questo successo i miei più stretti collaboratori ai quali dò tutto il merito di questo successo del progetto Academy, quindi grazie Beppe, grazie Luca, grazie Marco, e a cascata tutti quelli che dipendono da loro.
𝟔. 𝐔𝐧 𝐨𝐛𝐢𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐞̀ 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐬𝐜𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐠𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐢𝐥𝐞. 𝐒𝐢𝐞𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐬𝐮 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐞?
Sono molto esigente su questo fronte e i risultati fortunatamente si vedono, il presidente si fida di me e delle mie intuizioni e con l’aiuto di Paolo Biolatto abbiamo fatto un lavoro enorme nei primi tre anni di settore giovanile.
In questi 3 anni abbiamo migliorato le squadre, finalmente sono arrivate a far parte delle agonistiche le categorie su cui ci siamo concentrati di più negli anni in cui ho iniziato il percorso CSF, i 2009 hanno vinto un campionato, i 2010 si sono salvati facilmente in un girone regionale di ferro, i 2011 si apprestano con grande entusiasmo ad entrare nel calcio che conta, non si poteva ambire a nessun risultato sportivo migliore. Considero anche che i prossimi U19 e U17 siano due organici all’altezza di vincere i rispettivi campionati, insomma, è bello bello bello andare a vedere le loro partite nei fine settimana.
𝟕. 𝐐𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐞̀ 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐠𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐢𝐥𝐞, 𝐚𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐬𝐪𝐮𝐚𝐝𝐫𝐚 𝐢𝐧 𝐄𝐜𝐜𝐞𝐥𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚?
IMPORTANTISSIMO, non ancora percepito fino in fondo dai giovani, perché è il secondo anno di questa categoria a cui dobbiamo abituarci, ma quando si arriva a 16-17 anni ora si guarda verso l’alto, e questo è l’obbiettivo che devono avere i ragazzi di quelle categorie.
𝟖. 𝐓𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐢 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥'𝐚𝐦𝐛𝐢𝐞𝐧𝐭𝐞, 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐬𝐭𝐚
𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐚𝐧𝐝𝐨?
Ritorno alla domanda n.4: sta cambiando il fatto che i tecnici si propongono per venire da noi, che i ragazzi di società apparentemente superiori a noi, guardino i nostri risultati con interesse, e possiamo vantare di avere giocatori sulle giovanili che provengono da ogni posto della provincia e non solo, che fanno sacrifici per allenarsi al CSF CARMAGNOLA.
La scuola calcio è il nostro fiore all’occhiello, tanti bambini, tanti appassionati, tantissima gente che viene a vedere le nostre partite dei più piccoli, bello vedere i genitori al bar prima della partita tutti assieme, bello vederli felici e che si raccontano tra di loro le gesta dei propri ragazzi.
𝟗. 𝐃𝐞𝐬𝐜𝐫𝐢𝐯𝐢 𝐢𝐧 𝐝𝐮𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞 𝐢𝐥 𝐭𝐮𝐨 𝐭𝐞𝐚𝐦:
…due parole io ?? ma mi conosci ???
il mio team è composto dal mio telefono, dagli air pods e dalla mia agenda che ho in testa… a parte le battute, io devo ringraziare quelle persone che sono fuori dal contesto mediatico ma che senza di loro sarebbe tutto molto complesso, quindi mister, dirigenti, magazzinieri, collaboratori ecc ecc, ma il vero motore lo fanno gli operativi autonomi, quelli come Marco Parigi e Luca Palermo, di cui mi posso fidare senza nemmeno dire troppe parole, di gente come Beppe Anzelmo che viene dipinto come “il segretario” ma non ci si rende conto che dietro c’è TANTO TANTO di più. Cerchiamo di dare meno grattacapi possibili al Pres che ha già il suo bel da fare sotto molti aspetti, a cui vanno i miei più sinceri complimenti per quello che è riuscito a mettere in piedi, per la capacità di scegliere le persone giuste , e quindi anche complimenti per la lungimirante scelta di avermi scelto come Direttore Generale (ride).
𝟏𝟎. 𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐞̀ 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐞 𝐢𝐥 𝐂𝐒𝐅?
Normalmente inizio dalle 6.45 del mattino con la prima chiamata di quasi 1 ora mentre vado a lavoro (quello vero) che mi serve a connettermi con la giornata.
Da lì in poi iniziano centinaia di messaggi, di vocali da 4 minuti "...." , di chiamate di ogni genere, che spesso ti fanno arrivare a fine giornata esausto, ma per me il CSF rimane un hobby appassionante che sta crescendo giorno per giorno, che ti stanca molto, ma che quando vedi la finale play out della prima squadra risolta all’ultimo minuto a tuo favore, quando vedi i ragazzi che festeggiano per un campionato vinto o per una salvezza, quando vedi il centro sportivo pieno di bambini che riempiono i campi, alla fine pensi che ti mancherebbe tutto questo se non ci fosse.
Grazie e buon lavoro!