Intervista a Mister Gatta

𝐐𝐮𝐚𝐥 𝐞̀ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐢𝐦𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐨𝐩𝐨 𝐥’𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐨 𝐧𝐞𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐜𝐥𝐮𝐛?

«Prima impressione molto buona, una società organizzata, strutturata sicuramente per una categoria superiore, dove bisogna tornare, con una struttura al TOP.»

𝐂𝐨𝐧 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐩𝐢𝐫𝐢𝐭𝐨 𝐚𝐟𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐬𝐟𝐢𝐝𝐚 𝐢𝐧 𝐏𝐫𝐨𝐦𝐨𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞?

«Per me è una sfida quasi nuova perché ho fatto poche volte la Promozione nella mia vita, ma affronto questa sfida con entusiasmo. Mi sono particolarmente affezionato a questo progetto.»

𝐋’𝐨𝐛𝐢𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐞̀ 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐫𝐨: 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥’𝐄𝐜𝐜𝐞𝐥𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚. 𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐩𝐚𝐫𝐚 𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐨𝐧𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀?

«Le responsabilità sono sempre piacevoli. In ogni stagione ho avuto degli obiettivi da raggiungere, che molte volte ho raggiunto e qualche volta purtroppo no, ma fa parte del gioco. Questo va raggiunto a tutti i costi, e ci sarà la massima dedizione per farlo.»

𝐂𝐡𝐞 𝐭𝐢𝐩𝐨 𝐝𝐢 𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐠𝐢𝐨𝐜𝐨 𝐯𝐮𝐨𝐥𝐞 𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐪𝐮𝐚𝐝𝐫𝐚?

«La squadra deve essere molto propositiva. È stata creata per provare a vincere in tutti i modi: saremo noi a dover andare a prenderci la partita, non ad aspettare l’errore dell’avversario. Amo un calcio offensivo, le mie squadre hanno sempre fatto tanti goal, ma è chiaro che serve anche equilibrio. Andremo sicuramente verso una squadra a trazione anteriore.»

𝐒𝐭𝐚 𝐠𝐢𝐚̀ 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐚 𝐮𝐧 𝐦𝐨𝐝𝐮𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐟𝐞𝐫𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐨 𝐬𝐚𝐫𝐚̀ 𝐟𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐢𝐧 𝐛𝐚𝐬𝐞 𝐚𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐬𝐚𝐫𝐢?

«Ci sarà un modulo di riferimento, però bisognerà lavorare anche su un’alternativa nel caso la partita non vada nel verso giusto, o in caso di assenze importanti. Ma dobbiamo ragionare pensando più a noi stessi che agli avversari.»

𝐐𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐞̀ 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐥 𝐠𝐫𝐮𝐩𝐩𝐨 𝐞 𝐥𝐚 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐩𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚𝐭𝐨𝐢𝐨 𝐢𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐢̀ 𝐝𝐞𝐥𝐢𝐜𝐚𝐭𝐚?

«La gestione dello spogliatoio è fondamentale. Per avere una gestione ottimale bisogna lavorare bene con la società, che deve seguire le decisioni del mister. I problemi interni non devono nascere, e se lo fanno vanno subito risanati. Ci deve essere una concorrenza sana, leale e non frustrante. È fondamentale avere un titolare in più per ruolo, per poter essere competitivi e vincere il campionato.»

𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐬𝐢 𝐚𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐝𝐚𝐢 𝐠𝐢𝐨𝐜𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐞𝐬𝐩𝐞𝐫𝐭𝐢 𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐚𝐯𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐢 𝐠𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐢?

«Sono molto contento dei giocatori che sono rimasti, perché hanno capito che quando c’è una retrocessione la colpa è un po’ di tutti, anche dei giocatori. Ho visto in loro la voglia di riscatto. Dai giovani mi aspetto tanto, perché credo molto in loro: ho vinto una Coppa Italia battendo il Casale con sette undicesimi in età giovane. Quindi il giovane forte da me avrà sempre il benvenuto.»

𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐭𝐚 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐫𝐨𝐬𝐚? 𝐂𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐯𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚 𝐝𝐚 𝐫𝐢𝐧𝐟𝐨𝐫𝐳𝐚𝐫𝐞?

«Con la società stiamo lavorando in grande sintonia, mi stanno davvero accontentando su ogni fronte. In attacco ci siamo rinforzati parecchio, nonostante la perdita importante di Caristo, che aveva fatto un’ottima stagione. Oses, Forneris, Tozzi, Piazza e Asanache sono giocatori che mi trasmettono grande serenità e su cui conto molto. A centrocampo sono arrivati Carro e Pecoraro, rinforzi di qualità, insieme a giovani di grande prospettiva. Ad oggi posso ritenermi pienamente soddisfatto: la concorrenza è fondamentale per alzare il livello, ma deve rimanere sana e ben gestita.»

𝐂𝐡𝐞 𝐭𝐢𝐩𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐩𝐚𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐭𝐥𝐞𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐞 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐬𝐭𝐚 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐬𝐭𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐫𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐚 𝐬𝐮𝐛𝐢𝐭𝐨?

«Secondo me non esiste una preparazione per partire forte subito. Le preparazioni vanno fatte con lavoro e attenzione. Inizieremo l’11 agosto e lavoreremo tutti i giorni fino a fine mese per la partita di Coppa Italia. Non c’è una ricetta: bisogna fare buon allenamento, lavorare bene con il preparatore e cercare di avere meno infortuni possibili all’inizio. Su questo penso di avere l’esperienza giusta per fare un buon lavoro con tutto lo staff.»

𝐕𝐮𝐨𝐥𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐦𝐞𝐬𝐬𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐚𝐢 𝐭𝐢𝐟𝐨𝐬𝐢 𝐢𝐧 𝐯𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐚𝐦𝐩𝐢𝐨𝐧𝐚𝐭𝐨?

«Vi chiedo di essere il più uniti possibile, soprattutto nei momenti in cui la squadra non sarà al top, perché è lì che si vede il vero sostenitore. Vi aspetto al primo appuntamento della stagione in casa, sperando di vedervi con il giusto entusiasmo, perché il CSF ha un pubblico caldo che merita un’altra categoria.»

𝐆𝐫𝐚𝐳𝐢𝐞 𝐌𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫